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Pré-Publication, Document De Travail Année : 2016

Influssi balcanici e genesi del Bronzo antico in Italia meridionale: la koinè Cetina e la facies di Palma Campania

Résumé

RIASSUNTO – Influssi balcanici e genesi del Bronzo antico in Italia meridionale: la koinè Cetina e la facies di Palma Campania. Alcuni ritrovamenti in Campania, in parte anche molto recenti, che suggeriscono affinità con la facies di Cetina, sollecitano una riflessione circa la problematica relativa al momento di passaggio tra Eneolitico e Bronzo antico. La carta di diffusione dei siti di facies Cetina sul territorio italiano, mostra come essi si attestino prevalentemente nella metà orientale della penisola, nel rispetto della funzione di barriera/confine esercitata dalla Catena Appenninica; una configurazione che risulta valida, oltre che per l’Italia centrale, anche per l’Italia settentrionale, dove, pur mancando barriere fisiche che ostacolino il passaggio, le testimonianze Cetina, attestate nelle grotte del Carso triestino e nell’area pedemontana friulana, non oltrepassano ad occidente il Veneto, posizionandosi lungo la via di penetrazione fluviale costituita dal fiume Bacchiglione e, tramite il Monte Madarosa, giungono ad attestarsi in Trentino (Montesei di Serso). La dorsale appenninica, inoltre, sembra fare da base per la dislocazione di siti con elementi Cetina tra Emilia Romagna, Marche e Abruzzo, anche in aree interne, ma sempre su direttrici fluviali che collegano alla costa. L’area garganica altresì attesta una consistente presenza di rinvenimenti, tra cui anche due siti costieri strategici come Torre Mileto e Rodi Garganico, in perfetta corrispondenza con la “testa di ponte” costituita dalle isole Tremiti-Palagruža-arcipelago dalmata che svolgono un ruolo fondamentale per la diffusione della facies di Cetina e la sua fortuna anche nella parte centrale della regione pugliese, come rivelano altre presenze, tra cui la ben nota T. 3 di Laterza. Nuovi rinvenimenti in Campania mostrano come il confine appenninico venga oltrepassato proprio in corrispondenza dello snodo Ofanto-Sele-Tanagro, per attestarsi nella parte settentrionale del Vallo di Diano a Caggiano (Sa) e a Fossa Aimone (Atena Lucana), affacciarsi sul Tirreno ad Oliva Torricella (Sa)e ad Agerola (Na), nella Penisola Sorrentina, e penetrare a nord nella Piana Campana [Acerra (Na), loc. Gaudello e Gricignano (Ce)]. I due siti campani costieri di Oliva Torricella e di Agerola mostrano ulteriori rimandi alla facies di Zungri, presente soprattutto sul promontorio di Tropea e in altri siti calabro-lucani, anche della costa ionica, dove è stata rinvenuta, e al momento resta ancora isolata, una brocca tipo Cetina nel sito costiero di Cariati (Cs). Le datazioni C14 disponibili per la facies di Cetina in area dalmata, nel Carso e in Campania a Fossa Aimone, ferme restando le differenze di cronologia interna corrispondenti a diversi momenti della facies, confrontate con le datazioni della facies eneolitica di Laterza e con quelle della facies di Palma Campania (Bronzo antico) nella sua fase non inoltrata, pongono la facies di Cetina, in modo evidente in Campania, in una fase intermedia tra le due, che si connota quale momento cruciale di passaggio nel complesso processo di formazione dell’antica età del Bronzo,come testimoniato dai frammenti ceramici rinvenuti ad Oliva Torricella, in un contesto arcaico di facies Palma Campania, recanti la tipica decorazione Cetina che sembra sopravvivere nei motivi a triangoli contrapposti excisi ricorrenti su alcune forme tipiche della stessa facies di Palma Campania.
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Citer

Flaminia Arcuri, Claude Albore Livadie, Giovanni Di Maio, Elisa Esposito, Gilda Napoli, et al.. Influssi balcanici e genesi del Bronzo antico in Italia meridionale: la koinè Cetina e la facies di Palma Campania. 2016. ⟨hal-01478178⟩
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