Il passato remoto irregolare in sardo
Résumé
Il nostro contributo si propone di studiare, nel quadro della Distributed
Morphology (cfr. Halle & Marantz 1993), un cambiamento morfologico che ha
causato la ristrutturazione del passato remoto irregolare in sardo. In sardo antico,
i verbi che appartengono alla seconda coniugazione in -er presentano, nella
totalità del paradigma del passato remoto, un’allomorfo specifico aquesto tempo
(appimus ‘avemmo’, iscripsit ‘scrisse’, tennit ‘tenne’, lessirunt ‘lessero’, etc., cfr.
Wagner 1939: 15). Oggi, nei dialetti in cui il passato remoto sopravvive, tali verbi
hanno perso questo allomorfo a vantaggio del radicale del presente ([isˈkrio]
‘scrivo’, [iskriˈei] ‘scrissi’). Ispirandoci all’analisi fatta da Calabrese sul passato
remoto in italiano (cfr. Calabrese 2013, 2015a, 2015b), cercheremo di dimostrare
che la regolarizzazione del passato remoto in sardo moderno deriva da un
cambiamento morfologico che generalizza la vocale tematica a tutto il paradigma
di questo tempo. In sardo antico, i verbi caratterizzati dal passato remoto irregolare
sono atematici e il radicale subisce dei cambiamenti morfofonologici,
mentre in sardo moderno, la presenza della vocale tematica consente l’apparizione
del radicale che viene regolarmente utilizzato negli altri tempi.