Riprendere ad amare la propria terra dopo un terremoto: storia di un movimento culturale in Irpinia
Résumé
Dopo il terremoto del 1980, la ricostruzione dell’Irpinia si era trasformata in un’occasione per rompere con il passato simbolo di povertà e di arretratezza. La costruzione di nuove case fu preferita al ripristino dei borghi, e furono fatti grandi investimenti nell’industria. A distanza d'anni, queste scelte sono state fortemente criticate dalla popolazione. L’industria non ha avuto l’effetto atteso, le villette si sono svuotate, il treno si è fermato. Si è capito allora che le scelte di sviluppo fatte non erano adattate al contesto e che bisognava puntare sulle risorse locali.
Da una decina di anni è nato un “movimento culturale”, portato da associazioni che si impegnano con un obiettivo condiviso : far riscoprire agli abitanti dell’Irpinia il proprio territorio, e fargli capire che sono “seduti su un tesoro”1 che non chiede null’altro che essere rivelato. Visite commentate, festival di musica o di teatro, workshop di architettura sono solo alcuni esempi di quello che abitanti, architetti e associazioni hanno realizzato negli ultimi anni. La partecipazione a questi eventi è sempre più alta, e aumentano le nuove iniziative. Ciò esprime la volontà degli abitanti di restare in Irpinia e promuovere il loro territorio ritrovando la fede e la speranza nella propria terra. Piccole battaglie sono già state vinte, come la riapertura al pubblico della ferrovia, dimostrando il ruolo della comunità nello sviluppo di un territorio.
Origine : Fichiers produits par l'(les) auteur(s)
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