" Pesci bianchi e pesci neri " : racconto dei luoghi e discorso interculturale nella letteratura per l'infanzia - Archive ouverte HAL Accéder directement au contenu
Chapitre D'ouvrage Année : 2009

" Pesci bianchi e pesci neri " : racconto dei luoghi e discorso interculturale nella letteratura per l'infanzia

Rachele Borghi
Monica Camuffo
  • Fonction : Auteur

Résumé

A partir des années 1990, quand le phénomène migratoire a commencé à se rendre visible dans les classes des écoles italiens, la littérature sur l’éducation à l’interculturalité destinée aux enfants s’est multipliées. Dans ce travail on a cherché de mettre en évidence comme ce genre de production reflète un certain type de projet sociale et politique, basé sur le paradigme de la différence. Ce paradigme dominante ne prend pas en considération les similitudes entre les individus, pour privilégier une mise en scène de la diversité qui utilise les images stéréotypé des lieux comme son scenario. En autre, la logique cartographique du monde-mosaïque permet d’intérioriser cette vision du monde et de naturaliser l’idée de l’existence d’une homogénéité intérieure à chaque culture.
Una volta ho detto in pubblico che le razze sono come i sette nani: ci si può credere, specie nell'infanzia, ma poi crescendo si capisce che non esistono. Ho esagerato? Lo ammetto, ho esagerato, ma nel senso che facevo torto ai sette nani. Non c'è dubbio: i sette nani sono sette e si chiamano Brontolo, Pisolo, Gongolo, Mammolo, Eolo, Cucciolo e Dotto. In termini filosofici sono oggetti finzionali, hanno un nome a cui non corrisponde un referente. Le razze, invece, […] non arrivano a soddisfare questa condizione: non hanno né un referente, né un nome coerente; non hanno neanche un numero. Perciò il loro status ontologico, con tante scuse a Brontolo, è inferiore a quello dei sette nani (Guido Barbujani 2007, p. 146-147) Recenti episodi di cronaca che hanno coinvolto cittadin* italian* e migranti, hanno portato i mass media italiani e l " opinione pubblica in generale ad interrogarsi su di un tema passato finora inosservato: quello de* cosiddett* 'immigrat* di seconda generazione'. In un " inchiesta apparsa su Repubblica intitolata " Noi, stranieri a casa nostra " (26 settembre 2008, p. 41-43), Gad Lerner e Fabrizio Ravelli hanno analizzato la questione de* figli/e de* migranti, mettendo in evidenza le contraddizioni dietro la percezione e il ruolo sociale di persone che di fatto sono cittadin* italian*. La manifestazione pubblica che ha seguito l " omicidio del giovane Abdul Abba ha richiamato l " attenzione sulla condizione di molt* giovani nat* in Italia o arrivat* molto piccol*, che non sono più legat* al paese d " origine ma allo stesso tempo non ancora totalmente parte del paese dove vivono. Secondo le stime della Fondazione Agnelli 1 , sarebbero 1.000.000 i/le nat* in Italia o immigrat* molto giovani. Il numero de* minorenni stranier* presenti in Italia è pari a 398.205 e 501.594 sono gli/le alunn* stranier* nelle scuole italiane, dalla materna alle superiori dell " anno scolastico 2006/2007. Se questi dati, prodotti dal ministero della Pubblica Istruzione, sono attendibili, possiamo supporre che un gran numero di que* famos* " ragazz* stranier* " con i quali insegnanti ed educator* si trovano a confrontarsi, di " stranier* " hanno ben poco. I/le dirett* beneficiar* di quell " educazione interculturale che dovrebbe animare i programmi scolastici avranno con l " andare del tempo un comune denominatore con i/le collegh* italian*: il passaporto. E " quindi la mancanza di 'integrazione' il vero problema con il quale la società italiana si trova ora a confrontarsi? Deve davvero essere questo il fine ultimo dell " educazione scolastica? Si tratta di un problema " culturale " , quando parliamo di persone che molto spesso considerano l " italiano la propria madrelingua e frequentano il paese da cui sono originari i loro genitori solo durante le vacanze estive? La problematica dell " intercultura a scuola e dell " insegnamento delle materie scolastiche in un " ottica interculturale è stata ampiamente trattata nelle scienze sociali. In particolare, per quanto riguarda l " insegnamento della geografia, Stefano Malatesta (2005), Enrico Squarcina (2007), Fiammetta Martegani (2007), Maria Teresa di Palma (2008), tra altr*, hanno approfonditamente analizzato il ruolo dei manuali di didattica nella promozione dell " intercultura e il ruolo della geografia nella costruzione delle identità. Partendo da questi presupposti, abbiamo voluto provare ad analizzare alcuni testi di letteratura per i ragazzi, considerati molto spesso uno strumento complementare a 1 http://www.fondazioneagnelli.it/

Domaines

Géographie
Fichier principal
Vignette du fichier
Borghi Camuffo intercdef.pdf (217.87 Ko) Télécharger le fichier
Origine : Fichiers produits par l'(les) auteur(s)

Dates et versions

hal-01482836 , version 1 (03-03-2017)

Identifiants

  • HAL Id : hal-01482836 , version 1

Citer

Rachele Borghi, Monica Camuffo. " Pesci bianchi e pesci neri " : racconto dei luoghi e discorso interculturale nella letteratura per l'infanzia. Enrico Squarcina. Didattica della geografia critica, Unicopli, 2009. ⟨hal-01482836⟩
153 Consultations
654 Téléchargements

Partager

Gmail Facebook X LinkedIn More