Latitudine senza latitudine. Misurazioni astronomiche e carte per navigare nell'Europa tardo-medievale - IRSTEA - Institut national de recherche en sciences et technologies pour l'environnement et l'agriculture (<b>anciennement Cemagref</b>) Accéder directement au contenu
Article Dans Une Revue Studi Costieri Année : 2017

Latitude without latitude. The nautical chart of Francesco Beccari (1403). Astronomical measurements and maps for navigation in late medieval Europe

Latitudine senza latitudine. Misurazioni astronomiche e carte per navigare nell'Europa tardo-medievale

Résumé

These pages deal with the knowledge and diffusion of latitude data during the Middle Ages. In literature and up until the Renaissance, these knowledge and data are usually limited to a cultural elite and struggle to find practical applications in cartography. This is why nautical cartography in the Middle Ages is usually presented as the surprising result of primarily practical knowledge based, above all, on the direct experience of navigators, and, secondarily, on the use of simple navigational instruments such as the compass and the hourglass. If on the one hand this premise explains the diffusion and uniformity of cartography during the XIVth and XVth centuries, on the other it causes a break with previous models (very few of which still exist) and with the renewed scientific studies that became more widespread starting from the XIth century. This break is partially recomposed with Francesco Beccari’s portolan chart, completed in February 1403 in Savona. A full century before the great planispheres of the XVIth century, this map shows a graduated scale of latitude and, when compared to earlier and contemporary cartography, also shows several notable corrections of distances and in the positioning of toponyms of the European Atlantic coastlines: the result of accurate measurements. We have therefore attempted to reconstruct the ample technical and cultural context that may justify this premature appearance. We begin with the influence of Tolomeo on a cartography based on a system of coordinates, and with the first, timid, accounts from the Middle ages regarding gridded maps. The text will then use evidence gathered from travel reports on astronomical measurements, indications from navigation manuals regarding the methods of recognition used for the position of places, the methods used in representing this information on a bidimensional figure and the use of nautical charts as an indispensable instrument for plotting a course and correcting any mistake on the route.
Queste pagine affrontano il tema delle conoscenze e della diffusione dei dati di latitudine nei secoli del medioevo. Un processo che in letteratura e fino al Rinascimento viene comunemente circoscritto ad una élite culturale che stenta a trovare applicazioni pratiche in cartografia. È così che la cartografia nautica medievale viene spesso presentata come il sorprendente risultato di un sapere sostanzialmente pratico basato, prima di tutto, sull'esperienza diretta di navigazione e, secondariamente, sull'uso di semplici strumenti di rilevazione della posizione come la bussola e la clessidra. Se da un lato una simile premessa spiega la diffusione e l'uniformità dei prodotti cartografici del XIV e XV secolo, dall'altro finisce per creare una frattura sia con i modelli precedenti (quasi tutti perduti), sia con le novità che i rinnovati studi scientifici cominciano a diffondere a partire dall'XI secolo. Una frattura che trova parziale ricomposizione nella carta portolano di Francesco Beccari (BRB, 1980.158.) completata a Savona nel febbraio del 1403. Una carta che un secolo prima dei grandi planisferi del XVI secolo, mostra una scala graduata di latitudine e, rispetto alla cartografia coeva e precedente, alcune notevoli correzioni nella restituzione di distanze e posizioni delle coste atlantiche europee, frutto di misurazioni accurate. Per questo abbiamo cercato di ricostruire l'ampio contesto tecnico-culturale che può motivare una tale, precoce, apparizione a partire dall'influenza dell'opera di Tolomeo finalizzata alla rappresentazione cartografica basata su un sistema di coordinate e dalle prime timide testimonianze medievali di reticolato di disegno. Il testo individua testimonianze di misurazioni astronomiche nei resoconti di viaggio, ricostruisce attraverso le indicazioni di manuali di navigazione le modalità di riconoscimento della posizione assoluta e relativa dei luoghi, il modo di rappresentarli sul piano e l'utilizzazione della carta a bordo come strumento indispensabile per tracciare la rotta e correggere eventuali deviazioni.
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Origine : Fichiers produits par l'(les) auteur(s)

Dates et versions

hal-03787553 , version 1 (25-09-2022)

Identifiants

  • HAL Id : hal-03787553 , version 1

Citer

Fortunato Lepore, Marco Piccardi, Enzo Pranzini. Latitudine senza latitudine. Misurazioni astronomiche e carte per navigare nell'Europa tardo-medievale. Studi Costieri, 2017, pp.33-110. ⟨hal-03787553⟩

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